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giovedì 6 giugno 2013

E' GIUNTO IL MOMENTO DI CAMBIARE

E' giunto il momento di cambiare prima di essere sopraffatti dallo sfacelo del sistema italiano. Montese ha un'opportunità, quella di scegliere il suo futuro e la sua guida di governo. Una piccola comunità montana come è quella di Montese, può creare le condizioni per una reale indipendenza perchè ci sono i presupposti per farlo. Offrire ancora le natiche al potere politico italiano significa non prendere coscienza di quello che sta accadendo e di quello che accadrà, l'Italia è un paese che non ha più speranze di ripresa. O si cambia o non avremo un futuro! Il popolo di Montese può scegliere la sua repubblica indipendente e il suo futuro; una secessione che avrebbe solo enormi vantaggi per tutti, nessuno escluso. Al popolo montesino la scelta!

CHIUNQUE VOGLIA ADERIRE  ALL'INIZIATIVA CI SCRIVA E FARA' PARTE DEI PIONIERI  DI QUESTO  NUOVO STATO

martedì 28 maggio 2013

Nasce il comitato per l'indipendenza di Montese



Nasce il comitato per l’indipendenza di Montese

Comunicato stampa 


 
 Nasce a Montese il comitato per la secessione dall’Italia. Il suo promotore è  Gian Elio De Marco Ezael, già noto per aver promosso dei corsi  gratuiti sulla felicità con il patrocinio del comune.
“La latitanza, la mancanza di finanziamenti,  le pressioni  legislative e fiscali  esercitate dallo Stato stanno trascinando gli enti locali in una situazione davvero disastrosa, al limite del fallimento”, dichiara De Marco nel comunicato rilasciato oggi agli organi d’informazione. “La crisi economica di cui molti, comuni e banche comprese, sperano di vedere presto la fine è solo un illusione: questa crisi non terminerà, ma diventerà sempre più devastante”.
De Marco entra poi nel dettaglio: “Le aziende che chiudono in massa ed i livelli di disoccupazione che aumentano in modo esponenziale sono chiari segnali della strada intrapresa da questo sistema economico, avviatosi sulla via del declino per mancanza di saggezza e di amore verso il suo stesso popolo. Sarebbe solo da incoscienti continuare a sostenere questo Stato agonizzante”.
Con un debito nei confronti dei suoi fornitori che oscilla intorno ai 130 miliardi di Euro, non è difficile immaginare che, entro pochi mesi e malgrado le nuove tasse che verranno emesse, lo Stato vedrà crollare interi settori della sua economia. Come potrà pensare di aiutare i comuni?
Per De Marco, non c’è che una soluzione percorribile: “Non ci sono alternative, o si produce un radicale cambiamento o se ne pagheranno le conseguenze. In quali termini? Aumento della tassazione e del degrado, riduzione delle pensioni, declino del commercio, incremento della disoccupazione e della criminalità, diffondersi della miseria e della disperazione tra le nuove generazioni. Chi sono i responsabili di tutto questo? I politici, che hanno illuso le persone con le loro false promesse e sono stati incapaci di prevedere l’attuale situazione. Non abbiamo che una scelta, l’indipendenza di Montese”.
Già nel 1500 il popolo Montesino si rese indipendente, fondando la Repubblica di Montese e liberandosi dal giogo delle signorie. Perché continuare a sopportare ancora uno Stato che sta dissanguando la popolazione? 
“Oggi i tempi sono cambiati, ma continuiamo ad essere ancora schiavi  di un sistema che ci opprime”, spiega De Marco. “Eppure, i benefici derivanti da un’eventuale indipendenza di Montese sarebbero incalcolabili:
. stampa di una moneta locale per mezzo di banche nazionalizzate a statuto speciale non assoggettate al FMI;
. istituzione di una zona franca per le imprese che lavoreranno nel campo dell’export;
. esonero dalle imposte sui redditi, con un’unica tassa del 10% su tutti i beni di consumo e una sulle proprietà;
. tassazione dei capitali stranieri depositati nelle banche a interesse negativo pari all’1%;
. aumento dell’immigrazione di benestanti che favorirebbero un aumento del valore degli immobili e di tutte le attività produttive,  alberghiere, artigiane e del commercio.
Montese diverrebbe un paradiso fiscale, richiamando grandi investimenti e ricchezze che entrerebbero nelle casse dell’amministrazione”.
Ma per De Marco non finisce qui: “Si potrà dare forte impulso alle sperimentazioni nel campo dell’agricoltura, con ingenti benefici economici per i proprietari di terreni; sviluppare la ricerca scientifica nel campo delle nuove tecnologie, che sempre più prepotentemente entreranno a far parte nella nostra vita di tutti i giorni; valorizzare le risorse ambientali, per fare del nostro comune un polo di attrazione turistica. Per quando concerne le pensioni che oggi corrono un grave rischio, si assicurerebbero con il reddito di cittadinanza. Molte altre opportunità sarebbero a vantaggio esclusivo dei cittadini!”.
Il popolo Montesino deve comprendere che si trova dinnanzi ad un bivio: cogliere l’opportunità  di fondare una Repubblica indipendente o lasciarsi travolgere dalle conseguenze del becero sistema statale. I Montesini  saranno capaci di emulare i loro predecessori?
“Abbiamo diritto all’autodeterminazione, così come decreta l’ONU”, conclude De Marco. “Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo ad ottenere l'indipendenza, associarsi ad un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale, ovvero una norma che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la comunità degli Stati. Il primo passo necessario da intraprendere è di proporre un referendum popolare a tutti i residenti ed ai proprietari di immobili non residenti”.
Il futuro del popolo di Montese e ora nelle sue mani  


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lunedì 27 maggio 2013

L’indipendenza di Montese una necessità

L’indipendenza di Montese una necessità
e solo vantaggi


 
Uno Stato latitante privo di iniziative coraggiose, dove la burocrazia esasperante, le pressioni  legislative e la pressione fiscale esercitata sul popolo, stanno collocando gli Enti Locali in situazioni davvero disastrose, al limite del fallimento. La crisi economica che molti comuni e banche sperano di vedere presto la fine, è solo un illusione; questa crisi non terminerà più e diventerà devastante, e non ci sarà nessun partito politico a poter fare i miracoli, troppe linee di pensiero discordanti tra loro, sono la causa dell'attuale situazione. Nella realtà notiamo con rammarico, che le aziende chiudono in massa con la conseguente disoccupazione che sta divenendo  esponenziale; questi sono chiari segnali della strada che ha imboccato questo sistema politico economico che ha intrapreso la via del declino per mancanza di saggezza, di compassione  e di amore verso il popolo. Stando a questi fatti, è da incoscienti e irresponsabili continuare a sostenere uno Stato e divenire  con esso responsabili,  e complici silenziosi di questo lento declino.  Dunque,  traendo le somme, si giunge facilmente a una conclusione: o si cambia, o se ne pagheranno le conseguenze. Quali saranno le conseguenze? Un inevitabile aumento della tassazione, aumento del degrado, declino del commercio e di tutte le attività produttive, aumento della disoccupazione, aumento della criminalità, aumento della miseria, fine delle speranze per le nuove generazioni.
Se lo Stato non può, pagare i suoi fornitori (lo scoperto nei confronti delle aziende fornitrici ammonta a una cifra oscillante fra 100 e i 130 miliardi di euro) non è difficile immaginare che, in pochi mesi e malgrado le nuove tasse, il collasso di interi settori dell’economia interna causerà un rapido abbassamento degli incassi di imposte. E lo Stato come potrà aiutare i comuni?
 Conseguente a questa realtà, l’amministrazione di Montese vive enormi  difficoltà per far fronte ai bisogni e alle emergenze. Chi sono i responsabili di tutto questo? Non ci sono dubbi: i politici, che hanno fatto cadere nella trappola delle loro promesse le speranze della gente, ma soprattutto sono ignari della realtà e non sanno guardare al futuro, dunque, non sono in grado di governare, perché governare è prevedere e questi non hanno mai previsto nulla.  Fino a quando dovremmo ancora sopportare questa situazione? Nessuno si rende conto che siamo noi a vivere in questo momento e abbiamo diritto al meglio,  oggi, non domani, domani non ci saremo più, passeremo come sono passati tutti. Che vita è mai questa dove l’essere umano diviene uno schiavo di un sistema che  lo opprime? Pertanto si rende necessario giungere a delle conclusioni, perché, secondo  la legge delle possibilità, se non si fa niente non succede niente.  Stare li a guardare e criticare passivamente  mentre la società va verso il suo regresso è molto stupido. 
Ora noi  abbiamo una scelta: l’indipendenza di Montese.  La secessione da uno Stato latitante che non tiene conto dei reali bisogni del popolo, ma soprattutto della sua felicità, è oramai una necessità. Ecco perché abbiamo ritenuto necessario promuovere questo comitato, per porre in evidenza che una secessione è la soluzione a tutti i mali.  Le mie conoscenze a livello internazionale possono apportare un  notevole contributo  alle sorti di Montese.  L’indipendenza è la sola strada possibile anche in virtù del fatto che già il popolo Montesino  si rese indipendente nel 1500 fondando la Repubblica di Montese.  I  Montesini  nel 1500  si dimostrarono  saggi e presero una decisione conseguente ai loro reali bisogni, rendersi liberi dal giogo delle signorie che opprimevano il popolo; dopo 6 anni di libertà dovettero soccombere. Perché dobbiamo rassegnarsi a uno Stato che sta dissanguando la popolazione? Continuare  a tollerare è puro masochismo!  Oggi i tempi sono cambiati, ma continuiamo ad essere  sempre schiavi  di un sistema che ci opprime.   

Vi lascio immaginare gli enormi vantaggi che possono nascere da un indipendenza.  Innanzi tutto diverrebbe un paradiso fiscale, apportando così enormi ricchezze grazie agli  investimenti. Stampare una moneta locale con banche nazionalizzate  a statuto speciale non assoggettate al FMI (fondo monetario internazionale).  Zona franca  per le imprese  che lavoreranno per l’esportazione a basso costo.  Esonero delle imposte sui redditi, ponendo però un'unica tassa del 10%  su tutti i beni di consumo e solo una tassa minima sulle proprietà. Un altro vantaggio  è dovuto agli introiti dei capitali stranieri depositati nelle banche montesine a interesse negativo pari al 1% sui depositi, residenti esclusi, soldi che andrebbero nelle casse della Repubblica di Montese e in più le banche, visto la grande disponibilità finanziaria, elargirebbero denaro a un tasso minimo di interesse e non a tassi di usura come accade oggi.  
 Questi sono solo alcuni dei vantaggi, ma se entriamo nel dettaglio sono tantissimi. Tutto questo porterebbe un aumento dell’immigrazione, prevalentemente ricca,   con relativo aumento  degli affari  e del valore degli immobili, e degli affitti. Il turismo sarà inoltre il fiore all’occhiello di Montese. Tutte le attività fiorenti farebbero aumentare l’occupazione. L’agricoltura potrebbe diventare un centro di sperimentazione internazionale scientifica per le nuove  culture di cui le prossime generazioni avranno estremo bisogno e i proprietari dei terreni ne beneficeranno economicamente. Apertura di centri di ricerca scientifica sulla nanotecnologie saranno un punto di riferimento  internazionale, considerato i vantaggi fiscali.  Scuole, Ospedale e tutti i servizi di cui Montese è oggi  è carente , risorgerebbero e  per coloro che hanno una pensione (molto incerta per causa dello stato Italiano agonizzante) saranno garantiti  con il reddito di cittadinanza.  
 In soli pochi mesi questo paese diverrebbe un polo di attrazione  per lo sviluppo economico.  Non ci sono aspetti negativi, solo vantaggi; gli aspetti negativi li trovano coloro che sono negativi, fossilizzati nel presente, incapaci di vedere e costruirsi un futuro migliore.  Alla luce di questa enorme condizione favorevole, trovo stupido non tentare di approfittare di questa possibilità che viene offerta al popolo Montesino. Non abbiamo nulla da perdere, solo da guadagnare.  Montese è a un bivio e  la gente  dovrà scegliere, o cogliere l’opportunità di fondare una Repubblica indipendente, o lasciarsi travolgere dalle conseguenze del becero  sistema statale.   I Montesini  saranno capaci di emulare i loro predecessori?  Non hanno poi molte scelte. Per le procedure di indipendenza? Ogni cosa a suo tempo! Dobbiamo guardare in faccia alla realtà. Abbiamo diritto all’autodeterminazione come decreta l’ONU. Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo ad ottenere l'indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Per il momento la prima tappa è un referendum popolare dei residenti e dei proprietari di immobili non residenti.
Ora i cittadini sono avvisati e se desiderano far parte di questo cambiamento non c’è che farsi avanti.

 Gian Elio De Marco Ezael 

De Marco è il responsabile del progetto paradismo europeo e presidente del Movimento per il paradismo italiano (www.movimentoperilparadismo.org) e presidente fondatore di Earth people Organisation (organizzazione internazionale per la diffusione del paradismo e la formazione di un governo mondiale www.earthepeopleorg.org); questo movimento ha come obiettivo di liberarci del lavoro e del denaro, e fare della Terra un paradiso. Questo sarà possibile grazie alla scienza, alle tecnologie, nanotecnologie e alla robotica. E’ un passo obbligato di questa società, prima avverrà meglio sarà per tutti.

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